• Roma - Ostia

    47^ Roma Ostia articolo semiserio

    6 marzo 2022

    La 47^ Roma Ostia ha lasciato il segno in tanti runners dell’ASD Runforever Aprilia, chi ha partecipato alla sua prima gara, chi alla sua prima mezza, chi ha realizzato il suo best, chi ha sbagliato l’approccio alla gara, chi pur essendo iscritto non ha potuto partecipare, il post pandemia, la voglia di riscatto!!!!

    Tutto questo meritava una raccolta di racconti che gentilmente avete voluto condividere con tutti noi, nello spirito sportivo e di amicizia che ci contraddistingue.

    Ricordate sempre che….. we are Runforever!!!!

     

    Buona lettura………………Canio

     

     

     

     

    Enrico Giustiniani

     

    La mia Roma-Ostia: “Fabrì vai piano….”

    Arrivo al Fungo insieme a Fabrizio che si presenta con un “vergognoso” abbigliamento coprente ante-gara di “lana mortaccina” chiuso con una penosa spilla da balia, è un vero “pagliaccio” ma la Runforever non ne potrebbe fare mai a meno. La missione di questa nostra Roma-Ostia è: “facciamola insieme, facciamo piano, voglio arrivare bene, ma corriamola tutta”.

    Fa freddino, dopo la foto di rito, i camion partono con le nostre borse, dobbiamo attendere più di un’ora. Il bello di questo momento sospeso è che tutti corricchiano pimpanti, tutti sono sorridenti, tutti cercano gli amici con lo sguardo, ed è un susseguirsi di: “ahò, li mortacci tua fatte abbraccià”. Penso dentro di me che molti con la mascherina si sbaglino anche persona… ma che fa? Siamo tutti runners, siamo tutti amici dopo tutto. Noi “restiamo umili”, ci scalderemo con i primi km e ci mettiamo al sole sul prato con Milena e Andreottino per ingannare l’attesa.

    Siamo “i viola”, è il nostro turno, entriamo in griglia e troviamo anche Simone, nelle partenze ci si ritrova sempre. Siamo nella terza, quella “di chi l’ha fatta di recente, ma sopra le 2 ore” per intenderci.

    Si parte, si gira l’Eur, al primo km passo sotto il terrazzo di casa, “che li possino” mai un figlio affacciato che incita il babbo-runner. Il gruppo ha un’andatura tranquilla si chiacchiera, il passo lo permette. Al quinto km perdiamo Simone, sulla sinistra cominciano a passare “le frecce” dell’ultima griglia partiti dieci minuti dopo di noi, “quelli che non avevano il tempo, ma che vanno sui 4 al km”. Noi viaggiamo intorno ai 6’15 al km costanti, facciamo tutta la salita del camping, che poi non finisce al ristoro in cima dove spiana un po’, ma sale ancora per almeno un altro km. Oramai siamo a metà gara, comunque sia bisogna andare fino in fondo, conforta sempre il pensiero che nella sacca ci sono le chiavi di casa, quindi bisogna per forza arrivare…per tornare indietro. Passa il gruppo dei pacer dell’ora e quarantacinque dell’ultima griglia, poi quello dell’ora e cinquanta ed infine quello delle due ore, verrebbe la voglia di accodarsi, ma noi continuiamo con il nostro passo affiancati. Ogni tanto Fabrizio strappa, quando non si è in forma (comunque non lo si è mai, quanto meno per giustificare poi la scarsa performance…) non si sa mai cosa accada poi, ed è un continuo dirgli: “…Fabrì vai piano”. Ci portiamo verso la sinistra, lì c’è un po’ d’ombra, ora il sole si fa sentire e rifletti che comunque la Roma-Ostia bisognerebbe correrla sempre “in canottiera”. Si comincia a vedere il mare in fondo, siamo già sulla lunga discesa che porta alla salitella del 18 km, ora il mio “vai piano” è più psicologico che reale, “se ti freno vuol dire che ne hai ancora, dai che la correremo tutta senza problemi!”.

    Ci siamo, abbiamo passato anche l’ultimo semaforo prima del traguardo, a questa andatura si cominciano a sentire i “daje che sei arrivato” di quelli che finita la gara tornano indietro a riprendere qualche compagno che si attarda per tirarlo all’ultimo km. Ora manca veramente poco, inizia l’ultima discesa verso l’arrivo che vediamo in fondo sulla rotonda e il passo si fa sciolto e più veloce come avresti voluto farlo per tutta la gara. Si taglia il traguardo, più che il tempo, ben oltre le 2 ore, siano soddisfatti di averla fatta ancora una volta e con un ritmo crescente cosa che non ci è accaduta quasi mai in una mezza. Ci rincontriamo, ci complimentiamo con gli altri compagni, poi un salto in spiaggia è d’obbligo… “che senso ha correre fino al mare… e non toccarlo?” 

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    Simona Giordani

     

    Dovevo correrla.

     

    A fine Ottobre trovo finalmente il coraggio di fare quella chiamata che non ho mai fatto pensando di venire meno ai miei impegni familiari ma l’ho fatta ed ho iniziato questo bellissimo percorso educativo sulla corsa con il coach Gianni che mi ha subito consigliato di prendere delle scarpe nuove con questa simpatica metafora “andresti mai in viaggio senza far controllare l’auto”? Si perché se vogliamo proprio dirla tutta la corsa è simile ad un viaggio, dove parti che sei una persona e ti ritrovi ad un certo punto che sei completamente cambiata ed a compiere delle azioni che non avresti mai pensato di avere il coraggio di fare. Alzarsi alle 4 del mattino per uscire dopo un ora a correre, a volte con il freddo e la pioggia, è solo al pensiero scoraggiante ma ritrovarsi poi a lavoro sorridendo senza motivo la definirei proprio una delle più belle sensazioni mai provate prima e tutto grazie alle endorfine  prodotte proprio durante l’allenamento.

     

    Quindi da Novembre 2021 inizio questo mio percorso verso un obbiettivo che non avrei mai pensato di prefissarmi, la mezza maratona Roma Ostia. Impegno e costanza mi hanno accompagnato lungo la preparazione ma anche i consigli del coach per una tecnica di corsa senza incorrere in infortuni. Però poi visto che non avevo mai corso “educatamente” è arrivato un piccolo infortunio che mi ha costretto a fermarmi ma nella mia testa c’era incessantemente la voglia di correre. Ho ripreso e proprio a ridosso della fatidica data è arrivato il Covid che mi ha impedito di partecipare a questo straordinario evento.

     

    La corsa mi ha cambiata e mi ha aiutato a portare avanti oltre gli impegni familiari al meglio anche altri obbiettivi, mi ha letteralmente dato una forza mentale e fisica sovrumana quando prima di iniziare ero sempre stanca e demotivata. La 47° edizione della Roma Ostia alla fine l’ho seguita in diretta sulla pagina Facebook e ho potuto vedere ed apprendere cosa è una corsa competitiva dallo start sino al traguardo e sono stati anche superati i due record maschile (58.02) e femminile (1.06.03) che forza ragazzi!!!!

     

    …il bello della corsa è che, insomma, puoi correre dove vuoi e come vuoi…..Giorgio Calcaterra (Utramaratoneta)

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    Marco Felli

    Domenica mattina mi alzo alle 6.00 e dopo aver portato il cane (wendy) a fare la solita passeggiata mi preparo per andare all’Eur per la Roma Ostia. Appuntamento intorno alle 8 con la squadra  vicino l’obelisco .... di punto in bianco intorno alle 7.30 decido di fare 10 km prima della gara....in previsione della Maratona di Roma. Non ero molto convinto ma nel giro di un ora abbondante finisco i miei 10 km e mi metto in fila per  l'ingresso nei cancelli.

    Ore 9.20 si parte ...ero già caldo ( ovviamente)

    E  mi metto intorno ai 5 al km.....I primi 7/8 km una  buona sensazione ...ero fiducioso ...ma poi alla prima salita vera la fatica si è incominciata a far  sentire.. arrivo al 13 km dove incomincia la discesa e la visione del mare mi rincuora e mi rimetto a correre sempre intorno ai 5 km... verso il 17° km un’altra piccola crisi ...superata però rallentando un pochino.

    Intorno al 20 km  un’altra crisi  superata però sentendo una voce amica che mi incitava. Era Canio che con il suo cellulare riprendeva tutti i runners della società. Oramai era fatta e addirittura qualche 100 metri  prima del traguardo ho anche accelerato un pochino.

    Un grazie alla società e a te Canio sei sempre il numero uno.

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    Mattia Moranti

    Ore 05:00  6 marzo 2022…

    Temperature intorno allo zero, una domenica fredda, la classica domenica da rimanere sotto al piumone almeno fino a che i raggi del sole non si facciano  insistenti, oltrepassino le tende ed invadino la camera… ma sarebbe una classica domenica e noi saremo persone normali (ride) ndr.

    Usciamo di casa all’alba appuntamento con gli amici e compagni di squadra per la rituale foto di gruppo e per un in bocca al lupo a vicenda!! Dovrebbe iniziare a salire l’ansia ma non c’è ansia

    C’è solo una gran voglia di debuttare in una gara ufficiale e che gara, la mezza più partecipata ed importante d’Italia. 

    Si arriva a Roma, levata la tuta, salutiamo il gran buon Canio che ci ha fatto il gran favore di accompagnarci e ci avventuriamo cercando spiragli di sole che ci diano un po’ di calore per evitare l’ipotermia (ride nuovamente) ndr. 

    Ore 09:00 partono i primi della classe e si libera la griglia di partenza 

    Ecco ci siamo, ora tocca a noi!! 

    I battiti pian piano aumentano, ci si scalda sul posto ci siamo, partenza! 

    Sensazioni stupende dal primo chilometro di gara, pubblico ai lati che incita ogni atleta, cori, cartelloni, bandiere emozioni uniche per chi è alla sua prima gara ,come me,in assoluto.

    Metà gara, primi rifornimenti con carbo gel e acqua al ristoro, si supera la salita del camping dove qualche corridore accusa la pendenza ma noi no, noi siamo troppo carichi e con l’adrenalina a palla ci prepariamo alla discesa e ultimi chilometri di gara

    Si inizia ad intravedere il mare… 

    Ultima occhiata al garmin eccoci ultimi due chilometri.

    Tra un sorpasso ed un altro aumentiamo la falcata e grazie anche alla spinta del pubblico teniamo il ritmo 4’ a km 

    Ultime centinaia di metri ci siamo!! 

    Con la coda dell’ occhio intravedo Canio che ci da l’ultima dose di adrenalina con un caloroso incitamento.. 

    Brividi e pelle d’oca tagliamo il traguardo 1 ora 39’ 47” lacrime di gioia e dedica al cielo. 

    Grazie a chi mi ha fatto scoprire questo sport grazie Gianni e grazie Runforever tutta!

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    Barbara Antonucci

    Ciaoooooo Canio, in riferimento alla Roma-Ostia,  io purtroppo non l'ho vissuta tanto bene.

    Sicuramente l'ho sbagliata io.

    Sono partita troppo veloce, presa dall'entusiasmo della mia prima volta, e poi ho pagato il prezzo con i crampi.

    Organizzazione impeccabile, un fiume immenso di persone.

     A livello emozionale sono stata felicissima di farla  insieme ai miei figli. Ed alla fine, mentre camminavo in lacrime per finirla, vedere Mattia negli ultimi 500 metri venire a recuperarmi mi ha riempito il cuore.

    Al 17 km mi sarei buttata per terra!!

    Farò meglio alle prossime gare  comunque orgogliosa di averla finita

    E pensare che soltanto 1 anno fa camminavo e non credevo a 52 anni di riuscire a fare la Roma-Ostia.

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    Liberato Matera

    Due mesi di preparazione… piccoli test e tanta emozione, per questa mia prima partecipazione ad una gara vera e propria, la Roma-Ostia.

    Ho seguito tutti i consigli dei miei amici e colleghi di running, il migliore è quello di non cambiare mai abitudini proprio in quel giorno.

    Così dopo qualche ora di sonno, mi alzo bello carico e pimpante, faccio una bella colazione con yogurt greco, banana e fiocchi di avena, mi preparo in tenuta sportiva e vado di corsa all’appuntamento, con i miei compagni, del bus.

    Arrivati all’Eur, punto di partenza, mi tengo indosso solo l’indispensabile, così con pantaloncini e canotta, della Runforever, affronto il freddo delle 8 del mattino iniziando a fare qualche esercizio di riscaldamento.

    Alle ore 9 la partenza con il mio primo pettorale, 3119, cuore e gambe a mille, fino al 15cesimo km, proprio una bella media, poi forse la troppa carica e le diverse salite hanno iniziato a farsi sentire, comunque tiro al mio meglio anche il restante dei km, così da poter arrivare al traguardo con il meglio delle mie possibilità.

    La mia prima gara si conclude con il mio nuovo PB sulla mezza, davvero felice del risultato e molto motivato, così da dare ancora tanto a questo mondo fantastico.

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    Riccardo Volpe

    La Roma Ostia di quest'anno ha per me un valore particolare…

    E non parlo esclusivamente del risultato,che a pensarci non ci credo ancora!

    È stato un modo per rivederci tutti, dopo quanto tempo?

    Gli abbracci prima della partenza, la solita foto di rito, le battute sulla mise di Baione, sul fatto che Milena sarebbe arrivata ancora una volta prima di lui, il mitico Enrico Andreotti…

    È stato davvero bello rivedere i miei compagni di squadra, ha regalato a me e penso a tutti una parvenza di normalità quasi dimenticata!

    Ma ora passerei alla gara, difatti subito dopo i saluti ho cominciato a far riscaldamento con Manu e Gianluigi, prima di recarci in griglia.

    Bizzarro come questa gara, nonostante fosse la sesta volta che la corro mi mette un'ansia tale appena varcata la transenna che non so spiegare! Ma si sono fatte le nove,stiamo partendo e non ho tempo di pensarci ora, tanto le preoccupazioni svaniranno al primo km!

    Andatura abbastanza regolare, passo ai 10 credo un pò forte, chissà se mantengo altri 10…

    500mt, comincia il salitone, fino al camping, rallento così recupero le forze tanto 2km passano subito e infatti sto già scendendo, recupero i secondi persi, siamo al 16 e le gambe vanno una meraviglia…

    Sto viaggiando regolare sotto i 3'30, sono lucido anche perché saluto i compagni che mi incitano, un altro pò di sofferenza e …. Finita! Durata meno di quanto mi aspettassi, difatti non ci credo, mi porto le mani alla testa perché non posso averlo fatto, non io!

    Leggo 1h14'43” sul cronometro, la classifica dice due secondi in meno in real time!

    La prima cosa che ho detto "che ho fatto?" , in dialetto logicamente , che rende meglio! Però è vero, l'ho fatto davvero ma seppure fosse un sogno non vorrei svegliarmi più!

    Corro da Mary che come sempre è lì, che mi aspetta, che non ci crede manco lei, che forse è anche più felice di me! Andiamo dagli altri, andiamo a raccontarci le impressioni mentre ci rivestiamo per ritornare, ci complimentiamo perché minuto più, minuto meno la vittoria più grande è stata arrivare al mare!

    Scrivo subito al coach, devo informarlo, poi lo vedrò il giorno seguente!

    Ed eccoci qui al campo, mi abbraccia, scambiamo due battute, discutiamo un pò della gara e pensiamo già alla prossima, la Corsa di Miguel!

    Il 25 aprile, l'altra gara che mi mette ansia, e mentre discutiamo sul come impostarla mi arriva la domanda di Canio, che vuole sapere cosa ho mangiato a colazione la mattina prima, per ottenere quel risultato…

    8 fette biscottate normali , 4 con miele e 4 con burro di arachidi, ma il gas me lo ha dato la carbonara del giorno prima e il calice di rosso per accompagnarla, quello è il mio segreto!!!

    E ora ,testa alla miguel e forza Runforever!!!

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    Roberta Cicciù

    Sensazioni della Roma Ostia.... Beh io la chiamerei Aprilia - Aprilia....   non per mio volere l'ho dovuta fare lì... Una gara che mi ero preparata da vari mesi con le varie alzataccie, allenamenti volanti dopo il lavoro, per incastrare gli altri 3000 impegni che una madre ha. Ho corso dove si poteva, sterrati, spiagge e strade l'importante era allenarsi ... Poi si è stati male e i tempi si sono abbassati, vabbè ci siamo rimessi in forma per quanto si può e via di nuovo. Poi arriva il giorno che incontri una che ti riscontra un problemino e mi blocca il certificato... quel certificato che mi avrebbe permesso di fare la Roma Ostia anche con un tempo non ottimale, ma che mi avrebbe fatto trascorrere una giornata bella sotto tanti punti di vista avere mio figlio all'arrivo nel giorno del suo 10° compleanno, lui che si era pianificato tutto all'arrivo... e di correre con altri runners della mia squadra, che come me corrono con passione e sognano il best, per qualcuno arrivato, chi con sacrificio e stanchezza  si è allenato, chi si è rimesso in gioco è chi l’ha fatta per il gusto di farla la prima volta  ... Beh c'è poco da dire 6.45  appuntamento con il gruppo, augurato in bocca a lupo... E via per la mia Roma Ostia rivisitata, cuffiette, percorso simile alla gara originale con viarie salite faticose come quella dell’11° km....

    Ecco, ho terminato la mia gara con soddisfazioni e rabbia.

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    La mia RomaOstia 2022 (di Milena Mossucca)

    Il 6 marzo 2018, esattamente 4 anni prima di questa 47^ RomaOstia, scoprivo in maniera del tutto inattesa che da lì a nove mesi sarebbe nato mio figlio Alessandro. Nooooo! Pianti, strepiti, capelli strappati, vesti stracciate! “Ma io tra un mese ho la maratona. L'altro ieri ho corso per 32 Km, ho praticamente terminato una preparazione massacrante … noooooo! Ti sei fatto attendere per 10 anni, un mese in più che ti costava?” Niente, ha vinto lui! E tutti a dirmi: “vedrai, tornerai a correre prestissimo … bado io al bimbo mentre ti alleni … il tempo di partorire e andrai più forte di prima”. Mah! Primo obiettivo RomaOstia 2019, 4 mesi e mezzo dal parto: troppo ottimistico. Rimandiamo alla RomaOstia 2020: tempo stimato 2 ore e 20 minuti. Sono pesante sulle gambe, discontinua negli allenamenti e quelli che mi avevano promesso di badare al bambino sono espatriati, spariti, forse evaporati, più probabilmente non hanno  voglia. Pandemia! Se ne riparla nel 2021 … macché: il virus non molla la presa! Il 2022 sarà l'anno giusto! Si ricomincia a settembre! Il mio coach Enrico Andreotti promette di seguirmi negli allenamenti. Mi chiede quale sia il mio obiettivo (mi raccomando con una sola B perché su queste cose Andreotti è preciso). Io gli rispondo: sempre lo stesso, da sempre e per sempre, un secondo meno del mio amico del cuore Fabrizio Baione! Il mio sprone, il vero motivo del mio correre. Ma non è che ci credessi sul serio. Mi sarei accontentata di un onesto 6’ al Km. E invece … corro, dimagrisco e volo (in senso figurato, nel mio piccolo, tapasciona come sono). L'obiettivo (sempre con una B) si fa più ambizioso: un secondo meno del mio personale: 1 ora 58 minuti e  41 secondi. Fabrizio non è al top quindi non mi fossilizzo su di lui. Domenica 6 marzo 2022 è la giornata ideale. Sto bene. La sera prima cena segreta al limite del doping: spaghetti, cime di rapa e peperone crusco prontamente condivisa con il mio amico, paesano, “lucano doc” Canio Martinelli che mi rassicura: “spaghetti e cime di rapa no, ma sul peperone crusco di Basilicata temo possano esserci gli estremi per la squalifica, ma tranquilla nessuno lo saprà mai!” Alla partenza il mood è buono. Al mio fianco c'è Mr. Andreotti che notoriamente mi sopravvaluta ritenendomi, con grande dispetto di Fabrizio, “naturalmente portata per la corsa”. Gli lascio condurre la gara, non ho voglia di discutere, è troppo tempo che aspetto questo giorno e voglio godermelo. Per sei, sette chilometri temo di non tenere il passo, poi calcolo che ho già corso per un terzo del percorso, carburo e macino i chilometri. Arrivo al 18° che mi sembra non sia trascorsa più di mezz'ora dal via! Gli ultimi tre chilometri un po' patisco, ma resto sui 5'20” al Km. Supero il traguardo che qualcun’altro, appena un po' più bravo di me, aveva “tagliato” circa un'ora prima e segno il mio tempo: 1 ora 54 minuti e 4 secondi! Miglioro il personale di 4 minuti e 37 secondi. Io, una signora ormai di mezz'età, madre attempata di figlio di tre anni! Non ci avrei scommesso una lira! (sono dell'altro secolo, ragiono ancora col vecchio conio). Insieme a Mr. Andreotti (che è più contento di me, perchè in fondo è soprattutto merito suo, perchè finalmente si è scrollato di dosso questa Roma Ostia con la quale l'ho tormentato persino mentre era all'estero e perchè sa quanto contasse per me correre questa gara) aspettiamo Fabrizio Baione. Lo incontriamo, mi chiede il tempo, rispondo e mi dice brava! E mentre il nostro caro amico il “professore” Enrico Giustiniani se la ride, io gli leggo il pensiero autentico negli occhi: “Stai calmo Fabrizio. Non è vero. Ti sta prendendo in giro. E' una nana malefica, non può aver fatto meglio del tuo personale”. E invece …  Runforever a tutti!

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