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    Roma Marathon

    19 settembre 2021

    l'Acea Run Rome The Marathon 2021

    7500 iscritti, 3000 iscritti alla Stracittadina, 2000  alla staffetta, 4377 giunti al traguardo, questi i numeri della Maratona di Roma che ha visto al nastro di partenza anche la sindaca Raggi.

    Partenza alle 6.45 sotto il Colosseo, 42.195 mt di percorso lungo le strade della bellissima capitale che ha entusiasmato i partecipanti con i suoi panorami e le sue bellezze storiche. Dopo poco più di 2 ore hanno tagliato il traguardo il  keniano  Clement Langat Kiprono, all'esordio su questa distanza, con 2h08'23" precedendo di pochi secondi il tanzaniano Emmanuel Naibei (2h08'28) e l'etiope Ulfata Deresa Geleta (2h08'42").

    Il primo italiano ed europeo a tagliare il traguardo è stato Michele Palamini che  ha chiuso in 2h22'47". Il mitico Giorgio Calcaterra ha chiuso 19° con  2h42’05”

     

    Tra le donne la prima è stata la keniana Peris Lagat Jerono in 2h29'29". keniana anche la seconda classificata, Judith Jurubet in 2h30'50". Al  terzo posto si è piazzata l' etiopa Jifar Fantu Zewude con  2h32'02". La prima donna italiana a tagliare il traguardo è stata Claudia Marietta con 3h04’05”.

     

     Anche i runners dell’ASD Runforever Aprilia hanno preso parte alla competizione, 4 di loro per la prima volta hanno affrontato la regina delle distanze.

    Il più veloce dei nostri è stato Christian Margiotta che ha concluso la sua prima maratona con uno strepitoso piazzamento al 45° posto con il tempo di  2h55’45”, seguito da Felice Sibilla anche lui all’esordio che ha fatto segnare 4h18’37” 2259°, il veterano Giovanni Kiramarios si è classificato 2846° con 4h35’10”,  Simone Abate anche lui esordiente chiude 3734° con 5h13’11” e Roberta Cicciù, esordiente 4098^  in 5h48’ 59”.

    Il nostro Enrico Giustiniani ha invece preso parte alla staffetta di 4 atleti  non competitiva con 450 squadre al via.

    Di seguito alcune impressioni dei nostri neo maratoneti.

     

    Felice Sibilla:

    allora finalmente ieri ho corso la mia prima Maratona..... ero già iscritto lo scorso anno e solo dopo avermi fatto sudare tutta la preparazione la gara venne annullata per la pandemia.

    Infatti con l'edizione di quest'anno la partenza è stata fissata all'alba anche come simbolo di rinascita: è stato fantastico, tantissimi partecipanti, molti stranieri, la suggestiva scenografia di Roma....Ovviamente i momenti più emozionanti sono stati quello della partenza, attraversando Piazza Venezia accompagnati dalla musica e sotto una pioggia di coriandoli tricolori e quello dell'arrivo, sempre a piazza Venezia dove ho trovato la mia famiglia ad incoraggiarmi per l'ultimo sforzo fino al traguardo.

    In mezzo tanta fatica, tanta acqua a tutti i numerosi ristori ed arrivato al 40km, quando le gambe non ne avevano più, la consapevolezza e la felicità di avercela fatta.

    Giovanni Kiramarios

    La maratona è una di quelle gare che per chi corre non può mancare.

    Mi ero allenato con vero impegno, anche perché era la mia quinta volta e volevo cercare ancora di superare i miei limiti.

    Purtroppo a 15 giorni dalla gara del 2020, ci dicono che viene annullata per il maledetto virus che ci stava inseguendo, il covid 19.

    Sono stati giorni un cui tutti siamo stati rinchiusi in casa senza poterci spostare, esprimere, abbracciarci convivere tutti insieme.

    Si andavano così perdendo tutti quei riferimenti che erano sempre stati lo stimolo ed il presupposto per gareggiare e confrontarci.

    Più di un anno fermo senza allenamenti, solo qualche sgambata per non perdere il tono muscolare.

    Avevamo però la possibilità di partecipare l'anno successivo e quindi ho confermato la mia partecipazione.

    Ho tentato con tutto me stesso di raggiungere la forma fisica ed atletica dell'anno prima, ma ero consapevole che non era così per via del fermo forzato, dei problemi fisici e per il fatto che la mente non era sgombra da problemi personali.

    L'emozione però al ritiro dei pettorali era come la prima volta e tutta l'organizzazione è stata meravigliosa, tanta gente, tanti stranieri anche se eravamo la metà delle precedenti edizioni.

    Sveglia alle ore 4 del mattino, colazione e partenza per Roma.

    Arrivo alle 5 e vedere il Colosseo con le luci dell'alba e già la prima cosa bella della manifestazione.

    La partenza è fissata per le 6:45 e la mia onda parte circa 10 min dopo, inizia la mia avventura, tutta la fatica ed il sacrificio fatto per gli allenamenti ora deve essere messo in pratica.

    Parto con il ritmo che le gambe mi danno, 5:40 al km e proseguo così per oltre 25km godendomi anche il bellissimo paesaggio che Roma mi dona, con i suoi monumenti che sono unici al mondo.

    Al 30° km però comincio a sentire fastidio al mio ginocchio che, da oltre 6 mesi mi tormenta e quindi decido di rallentare, purtroppo sopraggiunge anche la fatica ed il ritmo di riduce fino a 6:40 al km che mi fa sballare tutta la media che mi ero prefissato per finire entro le 4 ore.

    Non demordo e continuo perché sono consapevole che mi attende una vittoria, comunque, la mia, con la bellissima medaglia del Finisher che tanto ho desiderato.

    Gli ultimi due km sono stati i più duri, ma anche i più emozionanti, con tutti i turisti ad incitarti e palazzo Venezia che si faceva sempre più vicino.

    Finalmente l'arrivo e con le braccia al cielo taglio il traguardo felice di avere compiuto anche questa volta la mia bellissima impresa.

     

    Roberta Cicciù

    Se dico Maratona.... bhe una cosa che mai è poi mai avrei pensato di fare, già una mezza era per me una cosa pazzesca una distanza difficilissima eppure per gioco e sfida con me stessa eccomi alla Maratona di Roma 42km .nella  mia città!!!

    Mesi di preparazione, sacrifici, alsatacce, cure per rimettermi al pieno delle mie  forze, tantissimi km fatti quasi 900 in 4 mesi e mezzo...

    Arrivo la mattina al Colosseo, presto forse anche un pochino troppo, ma questo mi era stato detto che non serviva, ma sono stata accontenta e con, ennesima alzata e via alla Maratona...  avevo tanta di quell' emozione, adrenalina e tanta tanta ansia e paura, un mix di emozioni facevano parte di me...arrivano le 6.50 e quello sparo dà il via ad una avventura pazzesca.. Passando nei luoghi della mia adolescenza in un'onda di persone e musiche... Stavo bene Ero super carica stavo con i tempi che mi ero prefissata... Fino a quando crampi e vesciche hanno fatto da padrona, cercando di non mollare fino a quando mi era possibile correndo anche scalza per un po' di chilometri, mi ripetevo che non dovevo mollare e così fino agli ultimi 500 metri ho fatto... Poi il mio solito Sprint ma questa volta con l'aggiunta di tante lacrime per le emozioni di aver terminato la maratona

     

    Christian Margiotta

    Ho iniziato circa 1 anno fa a pensare che quando iniziavano le gare la mia prima gara doveva essere la maratona…. 6 mesi di allenamento duro sempre solo ad allenarmi perché gli orari di lavoro la gestione della famiglia e figli non coincidevano con gli altri della Runforever….  A circa tre mesi dal giorno della maratona mi iscrivo e due mesi prima arriva questo infortunio, stress tibiale che non se ne va neanche con gli antidolorifici, ma nonostante continuo ad allenarmi

    Il giorno prima della maratona il dolore è forte e per correre mi sono fatto una puntura di voltaren il giorno della gara stavo meglio ma avevo ancora dolorante la tibia ma perlomeno sono riuscito a correre….

    È stato molto emozionante partire in prima griglia insieme ai kenioti L inno nazionale lo sparo e il via…..

    Ho cercato di mantenere lo stesso ritmo di 4’ al km con il dolore alla tibia che non mi abbandonava, correre la prima metà è stata emozionante tra le bande che suonavano la gente che ti guardava e l’atmosfera che trasmette le strade di Roma mentre si corre mi sono rimaste nella mente, dopo circa 22 km ho provato leggermente ad aumentare il passo per un po’ di km sentivo il corpo le gambe che andavano perfino il dolore alla tibia non sentivo più ma dopo circa 26 km ad un passo sotto a 4 al km avverto su tutti e due i polpacci minacce di crampi, mai successo neanche in allenamento e per la prima volta in gara ho avuto paura di non finirla addirittura ho pensato che se i crampi fossero stati  fissi avrei dovuto solo fermarmi. Invece il corpo mi stava semplicemente facendo capire di diminuire il passo infatti scendendo a 4’ e 15” non avevo più questa minaccia, ma sono stati stressanti gli ultimi 10 km, mi trovavo solo a correre, alcuni stavano  troppo avanti altri troppo dietro, come provavo ad aumentare anche di poco il passo sentivo i crampi ai polpacci. Per fortuna ho incontrato gruppi di ragazze e gente che incitavano a non mollare perché ero  il 42° assoluto, allora mi sono dato forza e quando ho passato il traguardo ancora non ci credevo….. Ho scoperto con la maratona che anche se il corpo, soffrisse per la tibia per i crampi ai polpacci, vesciche ai piedi e muscoli doloranti la mente è riuscita ad arrivare dove voleva  ….. al traguardo!!!

     

    Enrico Giustiniani

    Un modo diverso per fare una maratona è farla a staffetta. A Roma per la prima volta circa 450 squadre di 4 atleti ciascuna hanno corso i 42K195 mt con quattro distanze differenti. E’ stata una corsa non competitiva, ha permesso a tutti di poter partecipare a questo grande evento e soprattutto farlo per una buona causa, in quanto ogni squadra si poteva iscrivere solo tramite una Onlus. Ho partecipato con uno dei team di Sport Senza Frontiere, nella prima frazione la più breve di circa 7km. Personalmente correvo di nuovo con il pettorale dopo tanto tempo. Organizzazione perfetta, siamo partiti una mezz’ora dopo l’ultima griglia della maratona è già era tutto pulito. Strana sensazione, dopo aver vissuto altre maratone ben più numerose, essere praticamente nella seconda fila sui fori imperiali con altri 450 atleti, ma come le altre partenze, anche qui c’è la musica e molto entusiasmo ed i coriandoli li hanno sparati anche per noi! Con il cambio di percorso, rispetto agli altri anni, dalla Piramide c’è lungo falso piano di Via Marco Polo. Vado sui 5’15, dal basso si vede la testa della staffetta in fondo la strada, non credo sia un gruppo molto veloce ed anche questo è inusuale per una corsa. Il cambio è sulla Via Ostiense poco prima di San Paolo, dopo un tratto molto silenzioso, lungo la strada vari gonfiabili indicano i cambi di staffetta per gruppi di duecento. Li invece c’è molto entusiasmo, i cambi avvengono semplicemente trovando il compagno che riparte dando una pacca sulla spalla o battendo il cinque, nessun cambio di testimone sarà il chip di ciascuno a conteggiare il tempo. Credevo fosse difficile ritrovare il compagno, ma come durante le corse… i runner si ritrovano. Al termine della frazione una medaglia un po’ più piccina, ma mi sembra giusto per aver condiviso solo un sesto della gara più bella della stagione.

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