• 16^ Corsa di Miguel

    25 gennaio 2015

    Miguel Sanchez venne strappato ai suoi 25 anni e portato nella terra dei desaparecidos dalla ferocia della dittatura dell'Argentina degli anni '70. Un giovane, un atleta, un poeta.

    Per te, atleta

    Per te che sai di freddo,
    di calore,
    di trionfi e di sconfitte,
    che no, non lo sono.
    Per te che hai il corpo sano,
    l'anima larga e il cuore grande.
    Per te che hai molti amici,
    molti aneliti,
    l'allegria adulta,
    il sorriso dei bambini. Per te che non sai né di gelo né di sole,
    né di pioggia né di rancori.
    Per te, atleta,
    che traversasti paesini e città,
    unendo Stati nel tuo andare.
    Per te, atleta, che disprezzi la guerra e sogni la pace.

    Miguel Sanchez

    Oggi a Roma si è corsa la 16^ edizione della gara dedicata alla sua memoria: la 10 Km più partecipata d'Italia. Ed infatti, anche se quest'anno non è stata inserita nel calendario sociale, dodiciRunforever Aprilia” hanno deciso comunque di esserci. Un tracciato veloce, migliorato rispetto allo scorso anno quando il finale era più da coda all'ufficio postale che da gara podistica, con partenza (ad onde) da Piazzale della Farnesina ed arrivo allo Stadio dei Marmi, dopo aver corso lungo il Tevere e attraversato tre ponti, una pista ciclabile e parte del perimetro dell'Olimpico. Una gara gioiosa, colorata e musicata. La temperatura abbastanza rigida e qualche folata di vento gelido nella parte finale non hanno impedito ai nostri atleti di realizzare ottimi tempi. Quasi tutti i dodici hanno segnato il proprio best: Riccardo Volpe (la promessa divenuta certezza), 96° assoluto e 8^ di categoria in 35'53”, ha pareggiato i conti con “la Miguel” che a quanto pare era la sua bestia nera; Michelangelo Papa (l'uomo da battere) ha chiuso in 36'06”; Alessandro Cheloni in 38'11”; Emanuele Battaglia in 39'33”; Massimo D'Agostino in 44'33” (Elisabetta, la sua signora, prima della partenza ha raccontato che aveva eliminato qualcosa di superfluo … forse per questo così veloce?); Umberto Bracci in 46'58”; Milena Mossucca, unica donna, in 54'50”. Menzione a parte le prestazioni di Giuseppe Conte, 52'11”, e Giuseppe Bucci, 57'08”, entrambi all'esordio, entrambi subito convincenti, e quella di Graziano Di Staso, che dopo l'influenza ed il relativo stop ha terminato in un insperato 50'48”. E poi il nostro Fabrizio Baione: ebbene sì … ci è riuscito! Lo abbiamo atteso, incitato, incoraggiato. Noi ci credevamo, lui un po' meno. Ma con l'aiuto di Mr Renzo Traballoni, la pazienza (e quanta!) della sua compagna, il suo cuore, la sua testardaggine, la sua passione, finalmente (e ne siamo fieri e sollevati) ha abbattuto il muro dei 50', spesso infranto in allenamento, ma mai in gara. 49'10” il tempo di Fabrizio, col sorriso e senza sforzo! Intervistato al termine ha confidato: "Una soddisfazione immensa, sono contento, emozionato, incredulo ... non so cos'altro aggiungere se non che la gioia più grande è stata quella di chiudere prima del top runner Enrico Andreotti, quasi 8' più lento di me". Chi scrive non ha avuto il cuore di dirgli che Terremoto oggi ha fatto da pacemaker! Alla prossima, con allegria! Runforever.

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